Come anticipato alla delegazione del Gabinetto del Sindaco Gualtieri in occasione di un incontro tenutosi in Campidoglio ad agosto, il 21 settembre scorso si è tenuta un’assemblea aperta della nostra associazione presso la basilica di Sant’Alessio all’Aventino, con l’intento di rispondere a domande e fugare dubbi inerenti ai grandi eventi tenutisi al Circo Massimo.

Desideriamo intanto porgere anche qui un ringraziamento ai diversi rappresentanti politici intervenuti, tra i quali l’assessore Onorato, i consiglieri Capitolini, Carpano e Trombetti e l’assessore Municipale, Stefano Marin. Ringraziamo inoltre le delegazioni del Parco del Colosseo e dell’Ordine dei Geologi del Lazio che hanno apportato spessore tecnico alla discussione e, non ultime, le forze dell’ordine presenti.

L’ampio e civile confronto di opinioni ha portato a condividere un comune approccio pragmatico. Si è infatti concordato che saranno attivate, sia su proposta degli interlocutori politici presenti all’Assemblea sia dell’Associazione stessa, una serie di iniziative per valutare il processo autorizzativo dell’utilizzo del Circo Massimo come location per lo svolgimento di eventi a grande partecipazione di pubblico.

La posizione che l’Associazione assumerà in queste sedi poggia sulle conclusioni dell’incontro che possono essere sintetizzate in maniera schematica come segue:

  • Compito dell’Assessorato ai Grandi Eventi è di proporre eventi e relative location.
  • Una volta formalizzati gli eventi proposti da parte dell’Assessorato, subentra la Conferenza dei Servizi all’interno della quale la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ha il compito di valutarne la compatibilità con il patrimonio archeologico-monumentale dell’area proposta.

La prima domanda pertanto è: su quali fattori di rischio si basa la valutazione della Sovrintendenza?

Com’è noto, uno di questi è il volume dell’amplificazione, monitorato in decibel ai quali viene assegnato un range di accettabilità per i vari eventi. Cosa accade invece per le vibrazioni generate dalle sollecitazioni meccaniche causate da un pubblico di decine di migliaia di persone che saltano ritmicamente e il cui mezzo di propagazione è diverso dall’aria che trasmette le vibrazioni causate dall’impianto di amplificazione? Sono un ulteriore fattore di rischio? In caso non lo fossero, chi lo sancisce e sulla base di quali evidenze? In caso invece lo fossero, quale parametro viene utilizzato per monitorarle, qual è il suo range di accettabilità e, soprattutto, in che modo si pensa di controllare questo ulteriore fattore di rischio visto che, diversamente da quello relativo al volume dell’amplificazione, questo non può esser corretto con un potenziometro né, realisticamente, chiedendo al pubblico di non saltare?

  • Come accennato, la Sovrintendenza subentra per la valutazione della compatibilità degli eventi proposti con il patrimonio archeologico-monumentale. Esistono però criticità di varia natura che possono caratterizzare una location. Una di queste ad esempio è il rischio geomorfologico.

La seconda domanda pertanto è: esiste un altro ente che, parallelamente all’azione della Sovrintendenza, valuti la compatibilità degli eventi proposti con eventuali criticità di natura geomorfologica e di vulnerabilità strutturale del territorio?

Nella fattispecie degli eventi tenutisi al Circo Massimo, questi avvengono contiguamente al colle Aventino che, come è noto all’Amministrazione Capitolina e come confermato dalla delegazione dell’Ordine dei Geologi del Lazio intervenuta all’assemblea, è a rischio idrico-geomorfologico a causa delle estese cavità presenti nel suo sottosuolo. Questo rischio ha negli anni causato cedimenti sul Colle, alcuni dei quali hanno coinvolto vetture e altri addirittura abitazioni. Diamo per scontato che l’integrità strutturale del colle Aventino, nonché delle abitazioni site su di esso e la conseguente incolumità dei residenti, siano una priorità per l’Amministrazione Capitolina, non meno importante della tutela del patrimonio archeologico-monumentale. Ci aspettiamo pertanto che parte integrante del processo di valutazione dell’adeguatezza degli eventi proposti sia anche una verifica, da parte di un ufficio specializzato, della loro compatibilità con eventuali criticità di carattere geomorfologico. Pensiamo in particolar modo all’Ufficio Rischio Geologico, Geomorfologico ed Idrogeologico del Comune di Roma, competente proprio nella tipologia di criticità che caratterizza il colle Aventino.

Infine, trovandosi sul colle Aventino molteplici siti archeologici e monumentali quali le Basiliche dell’Aventino, il Mitreo di Santa Prisca, Piazza cavalieri di Malta, ville romane ipogee, ecc., immaginiamo che tale verifica sia ritenuta indispensabile anche dalla stessa Sovrintendenza nell’ottica di valutare la compatibilità degli eventi proposti con il patrimonio archeologico-monumentale che è chiamata a tutelare. A tal proposito, come anche sollecitato dalla delegazione dell’Ordine dei Geologi del Lazio, riteniamo altrettanto importante approfondire l’aspetto delle vibrazioni meccaniche trasmesse da tali eventi al patrimonio architettonico e alle altre tipologie costruttive, in quanto studi effettuati in altre aree hanno messo in luce quanto le sollecitazioni meccaniche prodotte da attività antropiche possano essere dannose per l’integrità strutturale delle costruzioni monumentali e civili.